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Il termine Credit Derivatives identifica, nella prassi internazionale, gli strumenti finanziari derivati mediante i quali si realizza la negoziazione e la gestione separata del rischio di credito indipendentemente dalla cessione del rapporto creditizio sottostante da cui il medesimo rischio trae origine. Dalle caratteristiche innovative e peculiari di tali strumenti si osserva come questi ultimi consentano: la copertura e la diversificazione dei rischi; il superamento della segmentazione dei mercati; la riduzione dei costi presenti nelle tradizionali forme di assunzione del rischio di credito; l'aumento della liquidità dei mercati; e, infine, il conseguimento di operazioni di speculazione e arbitraggio sul profilo creditizio di terzi. Dalla varietà di tali benefici si rinviene la chiave di successo negli anni dei derivati di credito: le merchant banks e gli istituti di credito si servono infatti dei Credit Derivatives per l'ottimizzazione della gestione del portafoglio crediti, mentre le compagnie assicurative e i fondi comuni di investimento per realizzare alte performance. I Credit Derivatives hanno quindi stimolato l'attenzione delle autorità di vigilanza di numerosi paesi e sollevano la necessità di una loro disciplina a livello civilistico e fiscale. Tuttavia, il legislatore tributario sembra non aver ancora maturato un'analoga attenzione per l'impiego di tali strumenti. Non è infatti ancora prevista una disciplina fiscale specifica per gli aumenti derivati di credito.